Mini guida per la ricerca genealogica
Introduzione.
Le vostre continue richieste che pervengono via “e mail” attraverso il sito www.emanuelecrepaldi.it , hanno reso necessario redigere una piccola guida per aiutarvi nelle primissime ricerche affinché possiate ricostruire il vostro albero genealogico.
In ogni caso è bene tenere presente che ogni ricerca è a se stante, infatti, la “Mini Guida” si propone come supporto per coloro i quali non hanno mai compiuto un’esperienza simile. Troverete un percorso formativo molto teorico, ma valido in molti casi. In ogni caso considerate che nella realtà, potreste capitarvi di imbattervi in problemi da risolvere abbastanza seri i quali vi indurranno a cambiare metodo di approccio alla ricerca o addirittura abbandonarla. La perdita di alcuni volumi di determinate annate che contengono gli atti di nascita, matrimonio o morte è un problema che si può presentare sia se state effettuando una ricerca negli archivi comunali, sia in quelli parrocchiali. In questo caso bisognerà valutare caso per caso e affrontare e risolvere, se possibile, il problema.
Detto questo vi lascio alla lettura della “Mini Guida” che è una risorsa tratta da “L’Araldo appunti storico-‐‑araldici su millecento cognomi e più d’altrettante blasonature” di Vittorio Gifra edito da Mauro Traverso Editore, e alcune informazioni tratte dal sito www.bertotti.i.
[tabby title=”Le Fonti necessarie per la ricerca.”]
Capita spesso, nelle ricerche genealogiche, di seguire un filo genealogico per diverse generazioni nello stesso Comune o nella stessa competenze di una determinata Parrocchia. Questo perché gli avi hanno avuto la possibilità di vivere in questi luoghi per diversi anni. In altri casi troverete famiglie che sono emigrati in altri Comuni, Province, Regioni o addirittura Nazioni, come è capitato negli anni tra il 1889 e il 1892 quando c’è stata l’emigrazione verso gli Stati Uniti, Brasile e Argentina.
Nel primo caso sarete notevolmente più facilitati nelle vostre ricerche, perché avrete la possibilità di recarvi al massimo in due archivi: quello comunale e quello parrocchiale. Nel secondo caso invece la situazione è completamente diversa, per cui dovrete analizzare soggetto per soggetto e vedere dove i dati vi portano a compiere la ricerca.
Le fonti principali da cui attingere le informazioni necessarie sono:
- Gli uffici anagrafici del comune;
- Gli archivi parrocchiali (battesimo, matrimonio, morte);
- Gli archivi di stato.
Altre fonti.
È possibile reperire utili informazioni anche attraverso le testimonianze fornite dai vostri famigliari e/o conoscenti del soggetto, oppure in alcuni documenti, fotografie, lettere, filmati, nastri registrati in possesso di qualche vostro parente. Non dimenticatevi di visitare anche la biblioteca locale, la quale potrebbe avere utili documentazioni. Non lasciate nulla al caso, per trovare notizie bisogna cercare.
Gli Archivi dello Stato Civile.
Inizia da qui la vera e propria ricerca storica-‐‑genealogica, dopo aver prima recuperato informazioni dai vostri famigliari che sono sempre utilissime.
In tutti i Comuni Italiani esiste l’ufficio anagrafe in cui vengono registrate, per legge, le nascite, i matrimoni e i decessi della popolazione che risiede in quel dato Comune, perciò qui dovrete richiedere i certificati di cui avete bisogno. Purtroppo per una disposizione legislativa del 1955, non è più possibile ritrovare negli estratti e nei certificati d’anagrafe i nomi dei genitori del soggetto di riferimento. In questo caso, se lo ritenete opportuno, potete chiedere le copie integrali degli atti di vostro interesse. Se optate per questa alternativa allora dovete seguire un iter burocratico ben preciso. Innanzitutto dovete rivolgervi al Procuratore della Repubblica del Tribunale competente per Territorio in cui è conservato l’atto o gli atti di cui avete necessità, chiedendo di poter compiere una “ricerca storica genealogica personale” indicando nella missiva i vostri dati anagrafici, le indicazioni di ogni singolo documento per cui volete la copia integrale.
Non sempre vi sarà possibile recapitare personalmente questa missiva, poiché lontani dal luogo in cui si svolgerà la vostra ricerca. In ogni caso è bene avere un documento che attesti che la vostra richiesta sia stata protocollata e sapere quando sarà possibile ottenere una risposta contenente l’autorizzazione. Non appena avete in mano tale risposta, vi potrete recare all’anagrafe, consegnare tale documento e il funzionario vi dirà quando andare a ritirare le copie integrali dei documenti richiesti. Se per la compilazione di tale richiesta non avete a disposizione nessun dato, provate a mettervi in contatto con il dirigente dell’ufficio anagrafe spiegando qual è il vostro problema, dovrebbe in qualche modo darvi una mano.
I Esempio.
Ipotizziamo di iniziare la ricerca dal vostro avo paterno.
Dovete reperire, consultando i vostri parenti, alcune informazioni, ovvero il nome dell’avo, supponiamo Primo, e la sua sposa supponiamo Ada Nalin e, per altro, siete a conoscenza del fatto che entrambi erano dello stesso Comune esempio Cantalupo Ligure (AL). A questo punto dovrete effettuare la ricerca all’anagrafe per reperire l’atto di matrimonio. Tenete presente però che se vostra nonna non era di Cantalupo Ligure, dovrete effettuare la ricerca nel comune di residenza della nonna in quanto, come avviene ancora oggi, c’era l’usanza di sposarsi nel comune di residenza della sposa.
Tutto ciò si semplifica se avete trovato già da prima la data del matrimonio. In altri casi servirà la data di nascita del primogenito del nonno, da utilizzarsi come parametro per cercare il documento. È utile iniziare questa ricerca una quindicina di anni prima di tale data.
Quando avete in mano l’atto di matrimonio avete un po’ di informazioni che vi saranno utili in seguito. Adesso dovrete ricercare l’atto di morte del nonno paterno. Supponiamo che nessuno dei vostri famigliari vi possa fornire la data del decesso. In questo caso dovrete ricercare l’atto all’anagrafe nell’arco di tempo compreso tra la data di nascita del primogenito e fino ad una sessantina di anni successivi.
I due documenti ottenuti vi forniscono luogo e data di nascita perciò vi sarà possibile ricercare l’atto di nascita del vostro avo paterno.
Avete a disposizione tutti i dati per proseguire la vostra ricerca per il vostro bisavo procedendo con la stessa tecnica e ricercando gli atti di matrimonio, morte e nascita.
Tutto ciò vi sarà possibile finché giungerete alla data di istituzione dell’archivio dell’anagrafe del comune che, per eventi storici, ricadono dopo l’unità d’Italia, ovvero fino al 1866.
II Esempio.
Esempio da esperienza personale.
Sono partito ad effettuare la ricerca da mio nonno e avendo a disposizione alcuni dati come luogo e data di nascita ho richiesto al comune di anagrafe lo “Stato di famiglia Storico”. In questo documento, che lo redige l’ufficiale d’anagrafe, otterrete tutti i dati a voi necessari per proseguire con la ricerca, completato anche dei dati del coniuge e dei figli. L’unica incombenza è il costo che varia da comune a comune e, solitamente, ha un costo per ogni persona ricercata.
La procedura consiste semplicemente nell’inoltrare apposita richiesta all’ufficio anagrafe del comune di nascita del soggetto di vostro interesse, richiedendo lo “Stato di famiglia Storico” di tale soggetto, avendo anche l’accortezza di richiedere le annotazioni marginali.
Alcuni esempi di questi documenti li trovate nel mio sito http://www.ecblog.it nella sezione dedicata al mio albero genealogico.
Ottenuto questo documento è necessario rivolgersi nuovamente al comune o ai vari comuni menzionati per ogni elemento famigliare per ottenere i vari certificati di nascita, matrimonio e morte. In questo modo otterrete i nominativi del vostro bisavo.
I registri dell’Archivio di Stato.
Mi è sembrato utile inserire in questa guida, la composizione dei vari registri che un comune è obbligato a tenere per “registrare” i propri cittadini: dalla nascita, al matrimonio, alla morte ecc. Ecco come sono composti.
Il registro di Matrimonio è suddiviso in diverse categorie al fine di affrontare tutte le possibili soluzioni delle unioni che avvengono in un comune, vediamo quali sono.
Esiste la Parte Prima in cui si ascrivono i matrimoni celebrati dell’Ufficiale dello Stato Civile. Mentre nella Parte Seconda vanno ascritti, nella sezione A, i matrimoni celebrati dal reverendo parroco di quel comune. Infatti, per legge, sono obbligati a comunicare al comune di residenza l’avvenuto matrimonio. Una sezione B contiene
quei matrimoni celebrati dal reverendo parroco, ma fuori dalla residenza. Altra situazione, un po’ fuori del comune almeno per i comuni più piccoli, è la celebrazione del Matrimonio tenuto dall’Ufficiale dello Stato Civile in altro comune. Circostanza inusuale, ma possibile in diversi comuni.
Per quanto riguarda i Certificati di Morte è similmente uguale a quello di matrimonio, ovvero composto in due parti. Nella Parte Prima vengono trascritti quei decessi per cui è stata eseguita una dichiarazione direttamente agli uffici delle Stato Civile.
La Parte Seconda si suddivide in sezioni: A, B e C. Nella prima sezione si iscrivono i decessi che sono avvenuti al di fuori del proprio comune di residenza del de cuius. La sezione B racchiude la stessa casistica, ovvero sempre quelle morti avvenute al di fuori dal comune di residenza del de cuius, ma la comunicazione perviene da un Ente o altra tipologia, come per esempio dalle case di cura, ospedali civili, case di riposo ecc..
Nell’ipotesi in cui non sia possibile identificarne la salma, come per esempio è accaduto nel terribile Tsunami che ha colpito lo Sri Lanka, questi, saranno ascritti nella sezione C, come anche i decessi avvenuti all’estero.
Passiamo ora ad esaminare il Certificato di Nascita, anch’esso suddiviso in Serie, Parti, e sezioni.
La prima serie viene identificata con la lettere maiuscola A e la Parte Prima accoglie a se le registrazioni delle nascite avvenute nel proprio comune di residenza. Nel caso in cui la nascita avvenga al di fuori del comune di residenza saranno inseriti nella Parte Seconda e il Comune, in cui è avvenuta la nascita, deve inoltrare una copia della dichiarazione di nascita a quello di residenza.
Analizzando la serie B si nota che la suddivisione è identica, per ciò troveremo la Parte Prima e la Seconda. Nella prima sono registrate le dichiarazioni di nascita che sono avvenute dopo dieci giorni dalla nascita, quelle tardive. Nella Parte Seconda vengono registrate le nascite per cui non è stato possibile identificarne i genitori dei bambini ritrovati, oppure vengono registrati gli atti di riconoscimento o disconoscimento, le adozioni e le modifiche o aggiunte al cognome.
Le ricerche degli atti negli Archivi Parrocchiali.
Le fonti degli archivi comunali sono esaurite, ma le ricerche possono continuare negli archivi parrocchiali. Per fare questo è doveroso mettersi in contatto con il Parroco della Chiesa in cui dovrete affrontare la vostra ricerca, poiché dai dati che avete in possesso sapete che è proprio quella la parrocchia che contiene gli atti di vostro interesse.
Contattate il reverendo parroco per fissare un appuntamento e spiegategli con estrema cordialità il vostro scopo, ricordando di chiedere, oltre che compiere la ricerca in archivio, anche di poter visitare la totalità cella chiesa. Infatti, in alcuni casi potrete scoprire ad esempio che un vostro avo ha effettuato dei lasciti che sono stati tradotti in immobili o cimeli in cui è scritto il benemerito, come ad esempio le panche delle chiese o lapidi tombali. Insomma, dovrete effettuare una vera e propria ispezione,
quindi sarà sempre utile una macchina fotografica ottima quella digitale per
documentare queste testimonianze.
L’archiviazione dei dati raccolti.
È buona norma essere il più precisi e ordinati possibili, in quanto le informazioni che potrete ritrovare saranno tante e di diversi individui, non è assolutamente difficile confondersi con altri soggetti omonimi, e ricordare tutte le date a memoria è abbastanza improponibile.
Una buona archiviazione dei dati raccolti potrebbe essere quella di annotare su un quaderno tutti i dati contenuti negli atti di matrimonio; in una altro quelli di morte; in un terzo gli atti di battesimo. Ne servono altri due in cui: in uno andremo ad annotare ciò che rintracciamo nel libro dello “Stato delle Anime” e nell’altro gli appunti che si renderanno necessari.
Se invece disponete di una attrezzatura informatica, questa vi potrà aiutare in molti casi anche se a mio avviso non sostituisce la famigerata “Carta e Penna”.
Ecco quello di cui potreste aver bisogno:
– 1 Personal computer portatile
– 1 Stampante portatile
– 1 Macchina fotografica digitale
– Accessori per i vari collegamenti.
– Software già installati. (foglio di calcolo e videoscrittura)
– Software per la gestione dei dati genealogici
– Cartelline di vario colore.
Le cartelline di colore diverso permettono di identificare i vari soggetti della vostra ricerca. Esempio: gli avi diretti avranno una colorazione azzurra, mentre i collaterali verde e i rispettivi coniugi giallo. Altro accorgimento è di apporre su ogni cartellina una
simbologia e una scheda dei dati principali di cui siete a conoscenza e dei documenti più importanti che avete ritrovato, come i fogli di leva, fogli matricolari, documenti provenienti dall’archivio di stato ecc.
La simbologia che attualmente uso io è la seguente:
□ = avo diretto
Δ = figlio/a dell’avo diretto
O = coniuge di (…)
I dati degli atti parrocchiali da cui prendere nota.
Dai libri parrocchiali, che conservano i rispettivi tipi di atti, occorrerà che vi prendiate precisamente nota di quanto segue:
Atti di matrimonio: data del documento; data della cerimonia; nome e cognome dello sposo e della sposa; età dello sposo e della sposa; rispettive parrocchie a cui appartengono lo sposo e la sposa; nome del genitore dello sposo e della sposa annotando se ancora viventi all’atto della celebrazione; nomi e cognomi dei rispettivi testimoni.
Atti di morte: data del documento; data della morte; nome, cognome ed età del deceduto; nome del genitore del deceduto; nome e cognome del vedovo o vedova lasciato/a e dei denuncianti il decesso; luogo di sepoltura.
Atti di battesimo: data del documento; data della nascita; data della cerimonia; nome assegnati al battezzando; nomi e cognomi dei genitori, con l’indicazione delle loro paternità e se entrambi viventi al momento della cerimonia; nome del padrino e madrina di battesimo.
È probabile che avrete bisogno dell’aiuto del parroco poiché nei documenti incontrerete delle abbreviazioni latine. In ogni caso potete procurarvi su internet delle risorse per questo problema.
Prima di iniziare la ricerca degli atti è bene che vi procuriate i dati della moglie del soggetto di partenza, che ipotizziamo sia il nonno, questo vi permetterà di essere certi del dato ritrovato e non in un omonimo che appartiene ad un altro casato.
Ricordatevi che l’atto di matrimonio va ricercato nella chiesa in cui era residente vostra nonna, tenendo conto tra l’altro dell’importanza temporale della ricerca, ovvero considerate l’anno di nascita del primogenito e ricercate indietro per circa una quindicina d’anni. Tutto questo ovviamente se non si conosce la data di matrimonio esatta o approssimativa.
Esempio. Monica è nata nel 1962 la primogenita di Crepaldi Giovanni e Bellan Desdemona. La ricerca fa effettuata dal 1947 al 1962, ma non fossilizzatevi su questi parametri, usate i dati in vostro possesso per migliorare la ricerca.
Per l’atto di morte dovete ricercare in parrocchia il registro degli atti di morte dell’anno in cui è morto il nonno e nell’indice individuare il proprio
cognome e così riuscirete ad andare alla pagina esatta e riscoprire i dati di vostro interesse ovvero, i nominativi dei genitori e della loro età.
Bene, ora avete tutto il necessario per ricercare l’atto di battesimo, poiché avete a disposizione l’età del decesso e per differenza la data presunta di nascita, ricavata dal certificato di matrimonio. In ogni caso se in base ai vostri calcoli l’anno di nascita è il 19xx, cercate l’atto nei cinque anni antecedenti, in questo modo avrete l’assoluta certezza che si tratta proprio del soggetto che state cercando.
La procedura precedentemente spiegata è da ripetersi per il padre del nonno e sempre così per gli altri avi, si continua la ricerca di figlio in padre.
La ricerca dei collaterali.
La ricerca dei collaterali ovvero i fratelli e le sorelle di vostro nonno, è sempre abbastanza lunga, infatti, è necessario che cominciate a consultare i libri dei battesimi in un arco di tempo compreso tra l’età in cui il genitore poteva contrarre matrimonio fino alla sua morte.
Un tempo l’età in cui ci si poteva sposare era abbastanza precoce, per questo è utile consultare i libri dei battesimi considerando come età minima i quindici anni e terminando con l’anno della sua morte.
Per ottenere tutta la parentela in linea collaterale è necessario che questa operazione la ripetiate per tutti gli ascendenti diretti. Così facendo costruirete il vostro albero genealogico con tutti i soggetti, se non prima di aver verificato i dati esatti e l’appartenenza al vostro ramo.